Ponte di Rialto
APRI LE NOTE SUL MONUMENTOUnico collegamento tra le due rive del Canal Grande fino al XIX secolo, il Ponte di Rialto è uno dei simboli della città.
In origine, secondo la tradizione, i quartieri più recenti sul lato Ovest del Canal Grande furono collegati a quelli più antichi del lato Est con un ponte di legno su barche (1175), detto “Quartarolo”, dal nome della moneta corrispondente al costo del traghetto. Sostituito da un primo ponte fisso in legno, fu ricostruito più volte. Prima a seguito dell’incendio del 1310, poi per un crollo del 1444, dovuto al peso della folla accalcata per assistere al matrimonio della Marchesa di Ferrara.
In origine, secondo la tradizione, i quartieri più recenti sul lato Ovest del Canal Grande furono collegati a quelli più antichi del lato Est con un ponte di legno su barche (1175), detto “Quartarolo”, dal nome della moneta corrispondente al costo del traghetto. Sostituito da un primo ponte fisso in legno, fu ricostruito più volte. Prima a seguito dell’incendio del 1310, poi per un crollo del 1444, dovuto al peso della folla accalcata per assistere al matrimonio della Marchesa di Ferrara.
Quest’ultimo si apriva al centro con un ponte levatoio, per consentire il passaggio degli alberi delle navi. Così, lo si vede rappresentato dal Carpaccio nel dipinto del Miracolo della reliquia della Santa Croce (1496ca.). Quando nel 1524 crollò, si decise di ricostruirlo in pietra. Dalla prima discussione (1507) però, al momento in cui se ne incominciò la costruzione, passarono ottantun anni. Consultati molti progettisti quali Michelangelo, Vignola, Sansovino e Scamozzi, si scartò anche il ponte classico proposto dal celebre Palladio (1570) poiché non consentiva il passaggio delle navi e non rispondeva al gusto veneziano.
La scelta del progetto cadde quindi su Antonio da Ponte (1512-97), un architetto-ingegnere, che ancor oggi stupisce il mondo per l’audacia tecnica con la quale riuscì a risolvere l’enorme spinta dell’unico arco. Terminato nel 1591, il ponte venne inaugurato senza le botteghe, costruite successivamente. A ricordo del Doge in carica Pasquale Cicogna, sui quattro fianchi fu apposto un epitaffio commemorativo, sormontato dal suo stemma.